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Simone Marchiori PATT: al voto con schemi e nomi nuovi

15/07/2022

L’avvicinarsi delle elezioni provinciali e, prima ancora, di quelle politiche, ha portato in Trentino ad un’accelerazione delle manovre dei vari partiti.

I riflettori sono puntati sul Partito Autonomista, dato che la scelta che faranno le due Stelle Alpine potrà chiudere definitivamente o tenere aperta una partita che, al momento, è tutt’altro che chiara.

In particolare, negli ultimi tempi è emerso il maldestro tentativo di dipingere il dibattito interno del PATT come una diatriba che affonda le radici nella base autonomista e che rischia di spaccare il Partito portandolo all’irrilevanza in termini elettorali e politici.

Fra chi sostiene questa narrazione vi sono sicuramente coloro che, all’esterno, cercano in tutti i modi di ridimensionare il peso specifico degli autonomisti per garantirsi una maggiore “fetta della torta” quando si chiuderanno le urne. Chiara la scarsa lungimiranza dietro questo ragionamento, dato che maggiori sono i voti e maggiore è la possibilità di vincere, al netto delle singole posizioni di rendita.

Ma ancora più pericoloso è il ragionamento di chi, all’interno del partito, cerca di spingere sulla divisione, non perdendo occasione per evocarla nei vari interventi più o meno pubblici, con il chiaro intento di imporre la propria visione a discapito di tutti, anche del Partito stesso. Questo modo di agire poco rispettoso, non solo va contro la linea che più volte gli organi di Partito hanno deliberato, dal Congresso fino all’ultimo Consiglio del Partito in cui non si è levata alcuna voce contraria. Ma evidenzia come chi sponsorizza questa visione si consideri già fuori dal Partito e stia addirittura pensando di costruire qualche soggetto alternativo dalle dubbie fortune, visti i numerosi precedenti che hanno avuto per protagonisti illustri esponenti delle Stelle Alpine, poi tramontati come meteore nel firmamento politico trentino.

Alla politica, però, serve serietà, spirito di servizio e coerenza. Non doppigiochi e logorii incomprensibili ai più. Anche perché nel PATT c’è tutto lo spazio per il dibattito su come muoversi da qui al 2023 (a patto che non siano estemporanee uscite sugli organi di informazione) e, come si è più volte detto, c’è anche la consapevolezza che una scelta dovrà essere fatta.

Tuttavia c’è un ma: questa scelta non può essere frutto di un’imposizione. Chi dice “o si fa in un certo modo o me ne vado” non si rende conto di calpestare senza alcun riguardo la base del Partito e più di settant’anni di storia. Di essere contro le più semplici regole della democrazia impedendo al Partito di essere protagonista. Non si rende conto di muoversi fuori dal perimetro del Partito.

Al Congresso di aprile si è espresso chiaramente il concetto per il quale il PATT non è e non può essere un autobus sul quale salire e scendere. Non si può aderire solo quando fa comodo. Gli autonomisti decideranno tutti insieme sulla base di un serio e motivato ragionamento politico, tenendo presenti i valori fondanti e le priorità programmatiche che si stanno elaborando. Ciò per cui non vi sarà spazio saranno le ambizioni personali e i ricatti perché per un autonomista, prima di tutto, viene l’Autonomia e la sua gestione.

Un percorso che è già in atto e che si sta sviluppando, nonostante i tentativi di qualcuno di bypassarlo. Questo percorso si basa sulla consapevolezza che si deve costruire il miglior governo per il Trentino. Ciò implica che nel 2023 non si potrà assistere a una riproposizione plastica dell’attuale maggioranza: i problemi della sanità (non ultimo il tema degli infermieri nelle RSA), la gestione della partita delle concessioni idroelettriche, l’improvvisazione che si è vista da più parti (con numerose impugnazioni da parte della Corte Costituzionale) rischiano di minare le fondamenta stesse dell’Autonomia e la fiducia delle persone nelle Istituzioni. Per non parlare del rischio di trovare al governo provinciale forze nazionaliste e antieuropeiste, che rappresentano la negazione stessa della storia della nostra terra.

Ma il miglior governo per il Trentino non può essere nemmeno una triste riproposizione di ciò che fu il centrosinistra. E il fatto che al momento le persone più in vista dei vari partiti siano le stesse ad aver ricoperto importanti incarichi di governo fino al 2018 non aiuta a percepire la novità di cui c’è bisogno. Si è davvero convinti che ci si possa presentare ai Trentini con le stesse persone, le medesime formule e gli stessi riti che hanno portato la coalizione del centrosinistra autonomista ad implodere? Si pensa davvero che un ex ministro come la Lorenzin sia il nome giusto per parlare di sanità, date le ripercussioni negative che la sua gestione ha avuto in Trentino?

Quando il Partito Autonomista parla di un progetto nuovo, significa diverso dall’attuale ma anche dal precedente. C’è bisogno di rompere gli schemi, ma anche di un corposo ricambio generazionale.

Solo allora sarà possibile parlare di scelte di campo in stretto accordo con la SVP.

Perché di rimanere invischiati in un pantano politico inconcludente o di pensare di svendere il Partito al miglior offerente, gli autonomisti non ne vogliono sentir parlare. Con buona pace dell’ex presidente Rossi, l’ultimo a poter parlare di protagonismo del PATT.

Ecco perché si continuerà con l’elaborazione politica – programmatica sia interna che sul tavolo territoriale che proprio il PATT ha voluto con forza. Tavolo che, è bene ribadirlo, essendo autoescludente, è composto da chi ha voluto farne parte. E che, a riprova della sua bontà, verrà allargato ad una serie di civiche comunali di varia estrazione che hanno richiesto di poter partecipare agli incontri.

Avanti tutta, quindi, sul percorso tracciato. E per quanto riguarda la presidenza della Provincia e della Regione ci sarà modo di costruire il profilo migliore. Il PATT sicuramente ha più di una persona con le carte in regola, ma non ha alcuna intenzione di bruciare i nomi attraverso improvvide fughe in avanti sui giornali.

Trento, 11 luglio 2022

Simone MarchioriSegretario politico PATT

Roberta BergamoVicesegretaria politica PATT